Data: 31/03/2003 - Anno: 9 - Numero: 1 - Pagina: 1 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
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AUTORE: REDAZIONE (Altri articoli dell'autore)
Anche il Convento di S. Maria degli Angeli è stato in qualche modo coinvolto nel teatro di guerra. E non solo per i moschetti dei soldati italiani nascosti (dai frati?) sotto la pedana dell' artistico coro ligneo. Il nostro Convento come, più tardi, l' Abbazia di Montecassino? In qualche modo, sì. Il 9 settembre del 1943 i reparti del XIII Corpo dell'8a Armata del generale Montgomery, percorrendo l'ancora giovane S.S. 106, puntavano verso Catanzaro-Nicastro, quando all'altezza del ponte sul Vodà sono stati arrestati da un massiccio sbarramento di fuoco proveniente dall' Artiglieria italiana che martellava da Giambartolo ("La Radice", n° 3/2002). Gli "Alleati", non potendo rispondere al fuoco, perchè era già stato firmato a Cassibile l'armistizio, hanno tentato di scovare e intimorire i nostri soldati. Prima un colpo di cannone sulla villa Pietranera, senza risposta. E quindi l'attenzione verso la grande e sospetta struttura del convento francescano: un colpo di cannone (o più di uno?) è caduto nell' orto dei seguaci di S. Francesco. Ovviamente, senza risposta. Quell'orto è oggi una delizia per gli occhi del visitatore, per merito dei giovani della Comunità di Mondo X, ospiti nella struttura francescana dal 1986. |